L’opera omnia di Andrea Rauch (2015)
Si è appena conclusa a Firenze presso Babele Arte la mostra “miracolini” di Andrea Rauch, una sorta di ‘ex-voto propiziatori’, “fatti e fatterelli di uomini e donne in difficoltà e che, in genere, fotografano il momento dello scampato pericolo”.
Rauch non è artista che vada presentato; è da considerarsi piuttosto una gloria nazionale formato esportazione. Autore satirico ma anche designer puro, inserito già nel 1993 dalla rivista giapponese IDEA nell’elenco dei 100 migliori illustratori del mondo, Rauch è stato sempre protagonista della scena grafica italiana, coprendo ogni tipologia di formato, di finalità e di committenza. Ed è così che a testimoniare questa militanza Rauch ha prodotto una corposa e affascinante monografia che non è eccessivo definire imperdibile. Commentata scrupolosamente dall’autore, “Produrre memoria. 1973/ 2015 Manifesti, libri, illustrazioni, teatro: 42 anni con la grafica di Andrea Rauch” è accompagnata dai testi di Giovanni Anceschi, Ferruccio Giromini, Goffredo Fofi, Antonio Tabucchi (tra gli altri).
Avvincente il suo racconto degli inizi: “Una strada allora solitaria quella del Gruppo Stanza, con poche certezze e tanti dubbi, con rari compagni di strada, e con assenza quasi totale di occasioni e committenze. Altan, in quel primo scorcio di anni ‘70, non era ancora rientrato dalle lontane Americhe, Chiappori aveva appena mosso i primi passi, Giuliano Rossetti conduceva ancora la sua precedente vita da impiegato di banca. L’umorismo grafico e la satira erano considerati un innocuo passatempo per irriducibili idealisti, quando non anche per inutili perdigiorno. (…)Portavo le mie povere tavole in quella stanza di Compiobbi e vi arrivavo con una vecchia 124 sport, acquistata di seconda o terza mano, una specie di carrozzone tamarro, improbabilmente pacchiano, che mi vergognavo a far vedere (un briciolo di coscienza di classe ce l’avevo ancora, perdìo!) e che posteggiavo, pudicamente nascosto, dietro la casa di Berlinghiero. Ma era l’epoca del referendum sul divorzio e della strategia della tensione e c’era tanto da fare.”
Tutto il resto – quattro decenni di storia della grafica italiana incarnati in un solo uomo – è da scoprire nella monografia di Andrea Rauch.
Per info: rauchdesign@rauchdesign.com