Marietta Ren
E’ arrivato il momento di conoscere Marietta Ren
E’ arrivato il momento di conoscere Marietta Ren, l’autrice del fumetto ibrido più innovativo della scena attuale e dell’applicazione (per la “bande défilée” Phallaina) più scaricata in Francia secondo i dati della Apple di queste ore. Ren si forma nell’animazione già alla Scuola dell’Immagine Gobelins; collabora a numerose serie e lungometraggi come layout artist, character designer, animator e storyboard artist. Ha pubblicato il bellissimo e poetico Je suis deux, libro composto in collaborazione con Eugény Couture.
Ringraziamo Small Bang per averci inviato oggi le note di Marietta sulla genesi di Phallaina.
“Il progetto di Phallaina è nato da un crescente interesse nei confronti degli attuali strumenti diagnostici e delle scoperte nel campo della neurobiologia. Sono stata segnata dalla lettura delle opere di Lionel Naccache, ricercatore e neurologo presso l’ospedale della Pitié-Salpêtrière. La sua tesi riguardante la soggettività e la maniera della coscienza di formarsi mi ha appassionato. Sono stata anche colpita dall’importanza dei pazienti, sorta di cavie necessarie all’avanzamento dei progressi in neurobiologia. Il modo in cui essi si inseriscono nella ricerca e come gli scienziati li considerino rivestono un incredibile interesse per me. La fiducia gioca un ruolo importante dal punto di vista sia del successo della terapia sia di quello dell’esperienza. Si tratta prima di tutto di un incontro.
Attraverso Audrey, la protagonista epilettica con una struttura anomala nel cervello, il physeter, ho voluto affrontare questi due aspetti; e successivamente, la scoperta di sé ed il confronto – il confronto tra le sue convinzioni e quelle degli altri personaggi; la sua mitologia personale (i Phallaina) e la scienza.
Ho avuto la possibilità di visitare il centro di Saclay Neurospin, incontrare i ricercatori che lavorano sulla coscienza, capire il loro quotidiano e assistere ad un esame di magneto-encefalografia. Inoltre, alcuni ricercatori mi hanno aiutata nello sviluppo del protocollo scientifico della storia. Questi scambi mi hanno permesso di capire meglio la logica del pensiero di chi opera in questo campo.
Il personaggio di Chloé, la giovane ricercatrice specializzatasi nello studio del physeter, è un esempio – delle tensioni psicologiche dello studioso e della dose di follia necessaria per continuare a lavorare su ipotesi e proiezioni senza perdere il senso della realtà quotidiana.
In Phallaina, il tema della fede è simboleggiato dal motivo della balena, e ritorna ogni volta che Audrey è sopraffatta dall’angoscia. La forma di questo animale è in diretto legame con il formato del progetto: una striscia orizzontale che può estendersi all’infinito; questo riporta peraltro alla memoria anche le prime forme di ‘fumetto’ come quelle di Mathilde Bayeux (il famoso arazzo – ndT), i rotoli cinesi e gli affreschi murali antichi.
Con questo formato ho voluto proporre al lettore una nuova maniera narrativa. E’ un fumetto senza riquadri, è una lunga illustrazione in cui i personaggi diventano essi stessi dei motivi, è una sorta di long travelling disegnato, composto da una successione di piani di valore differente, concatenati in un gioco di trasformazioni e composizioni grafiche. Sono lo spostamento degli occhi del lettore e quello delle sue dita che scorrono sul tablet a crearne il movimento.
Per me, Phallaina è un’introduzione al campo della ricerca scientifica che voglio condividere con il pubblico e che, spero, possa entusiasmarlo come è accaduto a me.” – Marietta Ren